Natali L., Crocetti G., Rinvenimento di incisioni rupestri nella Valle di Sant’Eustachio presso Sanseverino Marche, «APM – Archeologia Postmedievale», 23, 2019, pp. 159-189, doi:10.36153/apm23009.
https://www.insegnadelgiglio.it/prodotto/apm-archeologia-postmedievale-23-2019/
https://www.torrossa.com/en/resources/an/4739038
Abstract:
This study describes some unpublished rock engravings from the
historical era found by one of the co-authors (L.N.) inside an
underground cavern called “Grotta del Gallo” and located within the
municipal territory of Sanseverino Marche, in the province of Macerata.
The cavity is located inside the Valley or Gola di Sant’Eustachio, an
important communication route and refuge since ancient times, a place of
passage for soldiers, merchants, wayfarers and pilgrims who traveled
along the Via Lauretana heading for Loreto, a place very also frequented
by shepherds with their flocks of goats. Among the numerous cavities
present in the valley, the “Grotta del Gallo” is the largest and shows
an intense mining activity dating from Roman times until the first half
of the nineteenth century. The mining activity, linked to the presence
of the limestone of Monte Nerone, had to be mainly aimed at the recovery
of building material. In describing the engravings from a technical and
typological point of view (these are seven zoomorphic depictions and an
inscription) some hypotheses are put forward on the possible authors
and on their possible practical, symbolic or magical-religious meaning,
also taking into consideration some aspects related to symbolism in art
prehistoric rock.
Riassunto:
Nel presente studio vengono descritte alcune inedite incisioni rupestri
di epoca storica rinvenute, da uno dei coautori (L.N.), in una cavità
ipogea denominata “Grotta del Gallo” e ubicata nel territorio comunale
di Sanseverino Marche, in provincia di Macerata. La cavità si trova
all’interno della Valle o Gola di Sant’Eustachio, importante via di
comunicazione e di rifugio sin dall’antichità, luogo di passaggio di
soldati, mercanti, viandanti e pellegrini che percorrevano la Via
Lauretana diretti a Loreto; luogo molto frequentato anche dai pastori
con le loro greggi di capre. Tra le numerose cavità presenti in valle,
la “Grotta del Gallo” risulta la maggiore e mostra una intensa attività
estrattiva databile da epoca romana sino alla prima metà circa del XIX
secolo. L’attività estrattiva, legata alla presenza del Calcare
Massiccio del M. Nerone, dovette essere principalmente finalizzata al
recupero di materiale da costruzione. Nel descrivere le incisioni dal
punto di vista tecnico e tipologico (si tratta di sette raffigurazioni
zoomorfe e di una iscrizione) vengono avanzate alcune ipotesi sui
possibili esecutori e sul loro possibile significato pratico, simbolico o
magico-religioso, prendendo altresì in considerazione alcuni aspetti
legati al simbolismo nell’arte rupestre preistorica.